Dall’ ipnosi al sogno

Psicanalisi

PsicanalisiLa psicanalisi ha avuto l’indubbia funzione di permettere al sogno di entrare a pieno diritto nelle scienze umane nella giunzione critica tra l’800 e il 900. Lasciandosi alle spalle l’ipnosi, ha offerto a tutti noi la possibilità di concepire la vita immaginativa di ciascuno.

Un libro di storia di quelli in voga in altri-tempi (molti disegni, pochi concetti semplificati) mi ha lasciato una immagine suggestiva di cosa potesse essere, da parte di Alessandro Magno, l’atto di fondazione della civiltà occidentale (cioè europea).

L’immagine rappresentava la testa dei due eserciti che si fronteggiavano.

Gli orientali mettevano in testa i Sacerdoti, i dirigenti spirituali. Tra essi avevano un posto gli interpreti dei sogni.

L’esercito di Alessandro ha sbaraccato i suoi antagonisti grazie alla cosiddetta falange macedone. Mandava avanti la fanteria pesante. Trovata che verrà perfezionata con la vera e propria macchina metallica della testuggine romana

Benvenuti nell’età del ferro!

Tutto questo per dire che la scienza spirituale dell’interpretazione dei sogni nasce già in esilio nella civiltà europea.

Non mancano i cultori di quest’arte ma per un incontro più significativo dovremo attendere non pochi secoli.

Saranno i simbolisti prima e i surrealisti poi a lasciare che il sogno bussi alle porte della percezione. Alla coscienza. Quella seria.

Infine il ruolo di Alessandro che con la falange ha sbaraccato l’esercito nemico, invertendo le posizioni, ce l’avrà Freud con l’invenzione della psicanalisi.

Chi di spada colpisce di spada perisce!Falange macedone

Neurologo viennese si reca per un master (come diremmo oggi) a Parigi alla Salptrière. Un master, nientemeno, in ipnosi. Presso il famoso prof. Charcot

Al ritorno fece un uso limitato dei suoi apprendimenti parigini. Si rese conto subito che ciascuno è bravissimo ad ipnotizzarsi da solo. Basta lasciarlo parlare. Attività che, come sappiamo, nei secoli precedenti non era facile da esercitare.

Non si lasciava parlare nessuno. Per parlare occorreva competenza. Le competenze andavano riconosciute e attestate. Nel Medioevo avevano inventato le Università apposta.

Ancora a me, da ragazzo… non mi facevano parlare. Per questo oggi imperverso sui blogs!

Ho acquisito diritto di parola in due modi. Intorno al 1966 andando da una psicanalista all’età di 16 anni. Nel 1968, poi, grazie alle rivolte giovanili di quegli anni.

Oggi tutti possono parlare di tutto e il diritto ad essere ascoltati è ritenuto sacrosanto. Anche se il diritto non è sempre esercitato e riconosciuto.

La falange dello zio Sigmund

Ma, tornando al dr. Freud, lo chiameremo lo zio Sigmund, lui lo capì immediatamente che lasciandole parlare liberamente, le persone si ipnotizzano da sole. Entrano spontaneamente in uno stato sognante. Se poi si accomodano sul divano…

Probabilmente non siamo abbastanza coscienti di quale possibilità si abbia di divagare senza che nessun arbitro o censore ci fischi un fallo. Ci censurano solo per motivi di potere, ma per il resto siamo straordinariamente liberi di dire quel che ci pare!

Credo di questo si debba ringraziare la falangefreudiana che ha legittimato il procedere per libera associazione verbale anche quando sarebbe preferibile seguire un filo logico ed esprimere argomentazioni più ordinate. Spesso è davvero difficile capire di cosa si stia realmente parlando. Chi ha conosciuto bene persone di generazioni precedenti, se ne può render conto.

Così zio Sigmund rimandò al mittente i ferri vecchi di Charcot, la sua ipnosi salottiera e stabiliì la talking-cure (curar-parlando)  che, con la libera associazione  verbale, aprisse il discorso in dimensione onirica.

Dei sogni veri e propri poi diventò uno specialista, ma, a modo suo.

Certo, grazie alla sua falange il modo dei sogni era completamente penetrato a buon diritto nella più seriosa cultura europea.

 (continua)

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