Estremo oriente / Estremo occidente. Orientarsi!

Estremo Oriente - Hiroshima

Ogni storia raccontata troppo a lungo, se non è una fiaba, finisce per mostrare la corda. E non è bene che accada.

Mi è accaduto di ripensare a quella storia della relazione o innesto dell’antico oriente nel nostro occidente.
Io, come molti, me ne racconto tante di storie sulla questione dell’oriente e dell’occidente.
La cultura greco-romana da cui proveniamo è la cultura indoeuropea e affonda le radici più lontano del latino e del greco. Giù fino al sanscrito da cui emergono le nostre lingue.

PELLEGRINAGGIO IN ORIENTE

Quando avevo trent’anni ero suggestionato dall’idea di compiere il mio pellegrinaggio in oriente.
Un mio amico, compagno in università, un membro insigne della “compagnia del bel campà“, partì per davvero e fece fatica a tornare. Diversi altri ne sono tornati grazie alla misericordia di un lama tibetano, il più straordinario che abbia incontrato: lama Tubhten Yeshe.
Io non ho rischiato nulla di tutto questo.
Come quel tal Emilio Salgari (che non ho mai peraltro letto, sono troppo pigro) pare che visitasse il mondo senza uscire di casa.
Sì, in quegli anni dal quartiere-navigli potevo spingermi fino al quartiere-Brera ma sostanzialmente non mi muovevo di casa.

E così mi accorsi che non stavo affatto trovando nulla di “alternativo” stavo semplicemente trovando le mie radici.
Le radici del mondo indoeuropeo.
Ho già scherzato sul fatto che la generazione che ha provato ad evitare lo studio del latino si sia trovata alle prese col sanscrito!
Gli esami non finiscono mai. Soprattutto quando ce li andiamo a cercare!
In conclusione, ripeto, il gioco ha cominciato a mostrare la corda ed ormai non sono più i frikkettoni a proclamarlo, nelle migliori università si insegna  che la filosofia greca, ben oltre l’innesto della  lingua, è un ramo che proviene dal tronco che ha generato i Veda, le Upanshad e lo Yoga.
Ulteriori suggelli di questa verità sono le implicazione in ambito psicologico che vedono l’ulteriore innesto tra psicanalisi e buddhismo zen. Ormai è diventato un genere letterario che comincia a prendere l’andamento di un esercizio retorico.

IL GIOCO MOSTRA LA CORDA

Comincio a pensare che forse quello tra Oriente ed Occidente sia stato e continui ad essere uno scontro.
Basterebbe guardare le cose da un altro punto di vista. Recita Wikipedia:

[quote align=”center” color=”#999999″]Il mattino del 6 agosto 1945 alle 8:15, l’Aeronautica militare statunitense sganciò la bomba atomica “Little Boy” sulla città giapponese di Hiroshima, seguita tre giorni dopo dal lancio dell’ordigno “Fat Man” su Nagasaki. Il numero di vittime dirette è stimato da 100 000 a 200 000, quasi esclusivamente civili. Per la gravità dei danni diretti ed indiretti causati dagli ordigni, per le implicazioni etiche comportate dall’utilizzo di un’arma di distruzione di massa e per il fatto che si è trattato del primo e unico utilizzo in guerra di tali armi.[/quote]

Fungo atomicoCurioso che io, ma forse siamo molti, non abbia mai pensato a questo evento in relazione alla questione dell’incontro tra Oriente e Occidente.
Ma qui abbiamo indubbiamente qualcosa di singolare.
Qui abbiamo, ben lungi dall’idea di un innesto o di una inclusione, uno degli scontri più drammatici e violenti della storia dell’umanità.
Forse quella immagine idilliaca costituisce quello che la psicanalisi indica come un “ricordo di copertura” che stenda un velo pietoso sul trauma della prima esplosione nucleare a scopo bellico della storia dell’umanità.

ESTREMO ORIENTE / ESTREMO OCCIDENTE

E guardando la cosa più da vicino possiamo pensare che si tratti più specificatamente di un attacco all’estremo oriente (Giappone) da parte dell’estremo occidente, l’America, nel senso degli Stati Uniti (USA).
Per estremo oriente intendo ciò che comunemente intendiamo per questa designazione geografia. Qualcosa che comunque sposta la questione dalla razza indoeuropea a quella degli uomini e donne con gli occhi a mandorla. Quelli che nei film americani degli anni ’50 e ’60 vengono eloquentemente apostrofati come i “musi gialli”!
Si perché qui usciamo dalla traccia della etnia caucasica. La razza bianca. La cultura indoeuropea.
Qui abbiano l’aggressione dell’estremo oriente da parte dell’estremo occidente.

Ma che cosa intendo per estremo occidente?
Intendo qualcosa che abbia a che fare con quel singolare avvenimento che siamo soliti indicare come “scoperta dell’America” intorno alla data del 12 ottobre 1492.
Non solo l’approdo di Colombo. Anche la data di morte di Piero della Francesca, secondo i registi esposti nella sala comunale di Borgo s. Sepolcro.
La scoperta dell’America in realtà, lo abbiamo capito in molti, non è stata una scoperta ma una geniale invenzione europea. Costituita dalla messa in moto di un marchingegno di espulsione degli elementi peggiori della nostra Europa al di là dell’oceano atlantico.
Elementi peggiori che non hanno smesso di dare il peggio di sé perpetrando lo sterminio dei cosiddetti pellirosse. Un altra delle nostre etnie. Quella rossa.
Dico questo senza alcuna acredine nei confronti di quanto, a qualsiasi titolo, indichiamo con l’aggettivo “americano”. Non lo sto scrivendo con la kappa e apprezzo molti frutti della storia “americana”.
È una vecchia storia che conosciamo tutti. Forse anche quella mostra la corda… Di fatto considero l’America come l’estremo occidente.
Aggressione quindi dell’estremo oriente da parte dell’estremo occidente!

MEDIO ORIENTE

sovversione del tempoIn questo affresco che ho cercato di delineare così grossolanamente, può trovare posto non solo l’estremo oriente ma anche il medio oriente.
La piaga del pianeta che non smette di sgorgare sangue.
La ferita inflitta alla terra dalle tre forme esistenti di monoteismo. Ne ho già parlato qui.

Scelgo l’immagine della sovversione del tempio, fiore del monoteismo mediorientale cristiano, come filo conduttore di queste immagini che affido alle vostre “mani pietose”.
L’immagine appena proposta, la cattedrale cattolica di Nagasaki, distrutta dalla bomba atomica e con la cupola rovesciata,  mi parla in modo toccante…. ci ho visto una trasfigurazione grottesca della sovversione del tempio…

[quote align=”center” color=”#999999″]”Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe, e i cambiavalute seduti al banco.  Fatta allora una sferza di cordicelle, scacciò tutti fuori del tempio con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiavalute e ne rovesciò i banchi,  e ai venditori di colombe disse: «Portate via queste cose e non fate della casa del Padre mio un luogo di mercato». (Giovanni, 2, 14-16)[/quote]

 

Nell’immagine del “fungo atomico” c’è una cupola del tempio ben riconoscibile nel “cappello” del fungo.
Lo ritroveremo in negativo, ne misureremo la ferita da amputazione nelle immagini del cosiddetto Tempio, monumento o memoriale della pace di Hiroshima.memoriale della pace di Hiroshima

Una cupola rovesciata, ora una cupola esplosa e svuotata.
Quali occhi possono riuscire a vederne la cupola di un tempio?
Il tempio è esploso.

Forse serviranno gli occhi delle persone che percorrono la passeggiata, rituale nello Scintoismo giapponese, con cui si visitano gli alberi in fiore a primavera. Oltre i templi Shinto di Kyoto, il tempio della pace di Hiroshima. Ne trovate l’immagine in testa alla pagina.

Ma perché oggi propongo questo filo di riflessione?
La risposta per me è molto semplice.
Perché non comprenderemo nulla di ciò che mi appare essenziale nell’opera di Miyazaki, di cui ho accennato nell’ultima pagina, se non passiamo di qui.
Il discorso è ancora lungo e complesso.
Sono costretto a fare ancora appello alla pazienza del lettore!

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